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Lecco, comune di circa 47.000 abitanti, è una delle maggiori città della Lombardia, e capoluogo della omonima provincia.
Geografia.
Lecco sorge, su un deposito alluvionale, in una conca delimitata dalle Prealpi e dal Lago di Lecco dove l'Adda riprende il suo corso. Il territorio cittadino è solcato da 3 principali torrenti, il Gerenzone il Caldone e il Bione. Le montagne che formano la conca naturale dove si adagia l'abitato sono: a Nord il Monte San Martino, a Est il Monte due Mani, il Pizzo d'Erna e il Monte Resegone, a Sud il Magnodeno. A Ovest, sulla riva destra dell'Adda si trova il Monte Barro. Morfologicamente il territorio lecchese è il risultato dalle numerose glaciazioni che hanno colpito il pianeta, circostanza ben evidente nell'aspetto delle montagne circostanti, una su tutte la Grigna, che mostrano tutte le caratteristiche dell'escavazione glaciale.
Storia.
La storia di Lecco è molto antica, prima dell’anno 1000 a.C. piccoli gruppi di Celti emigrarono nel territorio, probabilmente a scopo di commercio e posero le basi per la diffusione della loro civiltà in valsassina e in brianza. Oltre a numerosi ritrovamenti archeologici, a testimonianza della cultura celtica si possono osservare numerosi toponimi locali, che presentano la desinenza -ate o -ago e la radice bar-, tipiche tracce di un passato celtico. Il nome stesso di Lecco potrebbe derivare dal celtico Leuki, (una popolazione gallica che però all'epoca era stanziata in Francia) anche se più probabilmente è di origine romana da Leucus (radura).[1] Con l’arrivo dei romani, intorno al 200 a.C., Lecco assunse quel significato strategico, che data la sua posizione ne ha contraddistinto la storia fino ad oggi, Lecco divenne quindi un importante snodo viario, qui passava la principale arteria militare proveniente da Aquileia, attraverso Bergamo, diretta a Como, la principale città romana delle prealpi. Alcuni ritrovamenti archeologici indicano che a Lecco, in zona Santo Stefano, era presente un Castrum, ossia un campo fortificato, che presumibilmente aveva una funzione difensiva e di presidio in quanto presso Olginate (ne rimangono tracce di piloni semisommersi) un ponte permetteva di passare l’Adda.
Il periodo cupo delle invasioni barbariche non risparmiò Lecco, gli scavi di Barra nel Parco del Monte Barro, testimoniano la presenza di truppe Ostrogote nel territorio, a loro subentrarono i Longobardi che durante il regno di Teodolinda dopo aver preso il castello di Lecco suddivisero il territorio in “ducati” e “iudiciarie”. I Franchi istituirono il Comitato di Lecco, che comprendeva la Valchiavenna, Porlezza, l’Isola Comacina, la Brianza meratese e la Val S. Martino. Nei secolo IX e X Lecco fu sede della Marca Settentrionale. La famiglia comitale ha inizio col marchese Corrado, suo discendente è quell’Attone che nel 964 guidò la rivolta italiana contro l’imperatore Ottone I, il quale soggiornò a lungo a Lecco e ne fece un caposaldo per la sua vittoriosa repressione della rivolta, il comitato di Lecco andò quindi disgregandosi e i suoi territori vennero acquisiti da altri potentati. In questo periodo fiorì il potere dei monasteri, e S.Ambrogio a Milano assunse un enorme potere in questi territori, infeudando numerosi contadi, come Limonta e Civenna, ma anche territori limitrofi come Pescate Galbiate e molti altri. L’imperatore del Sacro Romano Impero Corrado II cercò di ridare prestigio alla corona, avversando il crescente potere temporale della Chiesa. Corrado II soggiornò per alcuni anni a Lecco e fece imprigionare il celeberrimo vescovo di Intimiano, Ariberto, reo di aver usurpato Lecco nel 1037. L’arcivescovo riuscì a fuggire e la città si ritrovò coinvolta in una guerra contro Milano, al termine della quale ne rimase sottomessa.
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